2015 Shiraz Grange Bin 95
Prevalentemente Shiraz da Barossa e McLaren Vale, la piccola percentuale di Cabernet proviene dalla più fresca Clare Valley, completamente maturato in rovere americano nuovo, da cui il sapore di vaniglia. Al palato lampone, amarena, anche cioccolato fondente, consistenza setosa, tannini finissimi, l’acidità matura che bilancia tutto perfettamente – wow! Una leggenda con un enorme potenziale.
Product Details
Descrizione
Prevalentemente Shiraz da Barossa e McLaren Vale, la piccola percentuale di Cabernet proviene dalla più fresca Clare Valley, completamente maturato in rovere americano nuovo, da cui il sapore di vaniglia. Al palato lampone, amarena, anche cioccolato fondente, consistenza setosa, tannini finissimi, l’acidità matura che bilancia tutto perfettamente – wow! Una leggenda con un enorme potenziale.
Maggiori Informazioni
Numero articolo
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0518315 |
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Vegano
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Non Specificato |
Contiene solfiti
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No |
Vol. alcolici
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14.5% |
Suggerimenti per il servizio
Suggerimenti per il servizio
Nel bicchiere si presenta con un colore scuro e impenetrabile, quasi nero come l’inchiostro. Al naso rivela un bouquet complesso e stratificato, con intensi aromi di frutta a bacca scura – more mature, ribes nero e prugne – intervallati da caffè espresso, liquirizia, cioccolato fondente, spezie esotiche e fini note tostate. Al palato è corposo, potente e concentrato, con una struttura di tannini levigati e ben integrati e un caratteristico sapore di rovere pregiato. Nonostante il corpo possente, mantiene finezza ed equilibrio, grazie a frutta succosa, erbe aromatiche e un’acidità precisa che gli conferisce freschezza e longevità. Il finale è quasi infinito, con accenti scuri, affumicati e speziati.
Si abbina a
Raccomandazione di servizio
Adatto al consumo
Alternative consigliate
Selezionato da Movenpick
Chi lo ha prodotto?

Chi lo ha prodotto?
Penfolds
Eine Weinlegende aus Down Under
Als Mediziner glaubte Christopher Penfolds an die heilsame Wirkung von Alkohol. Die eigenen Erzeugnisse, gespritete Weine oder Brandy, verschrieb er häufig als Arznei. Die Praxis lastete ihn aus, so übernahm Mary die Leitung des Weinguts. Dabei entpuppte sie sich nicht nur als talentierte Önologin, son dern auch als gute Geschäftsfrau.
Der entscheidende Qualitätssprung gelang Penfolds in den 1950er-Jahren. Der erste Kellermeister ohne familiäre Wurzeln, Max Schubert, entwickelte in aller Stille einen Wein aus den besten Lagen des Weinguts und nannte ihn „Grange“. Eine Europareise war der Auslöser, wo ihn vor allem Winzer aus Bordeaux beeindruckten. Er führte den australischen Weinbau in die „Moderne“ und mit dem Grange schuf er eine „Weinlegende“! Doch auch für alle anderen Weine von Penfolds hat er das Qualitätsbestreben definiert, das als Anspruch über allen Arbeitsschritten im Weingut steht: Tradition mit Exzellenz zu verbinden. Dafür steht noch heute Mary Penfolds, einst Gründerin mit Weitblick, auf ihre Art Pate: Sie habe einst, so sagt man, auf dem Rücken eines Schimmels thronend, alle Vorgänge im Weingut überwacht – zur Not auch mit dem Fernrohr.
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