2016 Château Meyney
Product Details
Descrizione
Maggiori Informazioni
Numero articolo
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0459716 |
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Valutazioni
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James Suckling 96/100 | Antonio Galloni 90–93/100 | WeinWisser 18+/20 |
Allevamento
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18 Mesi in vasche d’acciaio inox |
Viticoltura
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Tradizionale |
Vegano
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Non specificato |
Varietà d'uva
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Merlot: 49% Cabernet Sauvignon: 33% Petit Verdot: 18% |
Appellation
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St-Est |
Vol. alcolici
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14.0% |
Suggerimenti per il servizio
Suggerimenti per il servizio
Porpora saturo, violaceo sul disco. Bouquet compatto, speziato e fruttato, che ricorda il ribes nero e il tabacco brasiliano. Al palato è potente e muscoloso, con tannini a grana fine, aromi di pastiglie di cioccolato e liquirizia, nonché di noci in retro-olfatto, e un lungo finale. Un St-Estèphe puro! Con l'invecchiamento in botte, il massimo punteggio è (quasi) a portata di mano.
Si abbina a
Raccomandazione di servizio
Adatto al consumo
da subito fino al 2045
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Selezionato da Movenpick
Chi lo ha prodotto?
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Château Meyney
L’intramontabile Saint-Estèphe con forza e carattere
Gli edifici, situati su una collina che domina la foce della Gironda, risalgono al monastero del Priorato dei Couleys, costruito nel 1662. Il terroir scelto dai monaci è degno di nota: Château Meyney è situato su un promontorio roccioso ghiaioso drenato in modo naturale verso la foce ed è in una posizione ideale. Un pendio ripido porta gradualmente il vigneto a un’altitudine di venti metri, migliorando il drenaggio naturale del terreno. Oltre alla ghiaia della Garonna, questo vigneto presenta una composizione rara per il Médoc: contiene infatti una vena di argilla blu spessa 3 metri. Questo fattore geologico è responsabile della caratteristica struttura vellutata dei vini, poiché le viti di Merlot si sentono particolarmente a proprio agio su questo sottosuolo. Un’altra particolarità è il microclima locale, dovuto alla vicinanza dell’estuario della Gironda: con la sua massa d’acqua, il fiume funge da regolatore naturale in caso di forti ondate di freddo e di calore, creando un terroir che non solo è generosamente esposto al sole, ma anche perfettamente ventilato.
Tradizione lungimirante: lo storico Petit Verdot e il percorso verso la certificazione biologica
Le viti hanno in media quasi 40 anni e sono suddivise in Cabernet Sauvignon (50%), Merlot (35%) e Petit Verdot (15%) – l’elevata percentuale di Petit Verdot è un’eredità storica e una grande rarità nel Médoc. A Château Meyney questo vitigno riveste un ruolo fondamentale già dagli anni ’20 e regala ai vini una dose extra di spezie, profondità e longevità. Altrettanto importanti sono i cambiamenti avviati circa un secolo fa e che hanno segnano l’inizio di una nuova era: nel 2021 a Château Meyney è iniziata la conversione della tenuta alla coltivazione biologica, con l’obiettivo di ottenere una prima annata certificata nel 2024.
Per chi ha pazienza: un Saint-Estèphe con profondità e potenziale
La caratteristica dello Château Meyney è una lunga macerazione sulle bucce, una procedura che intensifica l’estrazione degli aromi e conferisce ai vini una struttura densa e potente. Segue poi l’invecchiamento in barrique francesi, che vengono rinnovate annualmente fino al 40%: questa percentuale è sufficiente per conferire al vino raffinatezza e complessità, senza però prendere il sopravvento. Il risultato è un Saint-Estèphe dall’eleganza mascolina: un Bordeaux dell’antica scuola, solido e concentrato allo stadio giovanile, con aromi di frutta scura, note fumé e una vena speziata. Ma con il tempo si apre e sfoggia una pienezza quasi tipica del Pomerol, unita alla freschezza e alla precisione tipiche del Médoc.
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