Il vitigno bianco italiano Glera è conosciuto con questo nome solo da pochi anni. Il nome precedente del vitigno era Prosecco, con cui veniva indicato anche il vino prodotto da esso. Nel 2010 il nome del vitigno Prosecco è stato sostituito dal nome regionale Glera, al fine di distinguere meglio in futuro il nome del vitigno (Glera) dalla denominazione di origine protetta del vino (Prosecco). Ciò era necessario perché il nome Prosecco veniva spesso utilizzato erroneamente come sinonimo generico di vini spumanti o frizzanti, anche se questi non erano prodotti nella zona di origine protetta e da vitigni diversi dal Prosecco o Glera.
Vitigno principale per il Prosecco
Il vitigno Glera è coltivato principalmente nelle regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia, dove viene utilizzato per il Prosecco Spumante, il Prosecco Frizzante e, in misura minore, anche per i vini fermi. Il vitigno Glera trova la sua espressione più nota nei vini spumanti e frizzanti della famosa denominazione Prosecco Conegliano-Valdobbiadene, prodotti con almeno l'85% di uve Glera coltivate nelle migliori zone della regione.
A livello mondiale, la Glera cresce su poco più di 20.000 ettari, di cui circa 19.700 solo in Italia, mentre in altri paesi vitivinicoli è presente solo in misura molto limitata; oltre che in Croazia e Slovenia, la Glera è coltivata anche in Argentina e Brasile.
Questo vitigno a maturazione molto tardiva produce vini bianchi frizzanti, piuttosto neutri dal punto di vista aromatico, con delicate note fruttate e talvolta anche di nocciola, che occasionalmente presentano un piacevole retrogusto acidulo. Di norma, i vini frizzanti e spumanti prodotti con uve Glera vengono consumati giovani e sono particolarmente indicati come aperitivi, ma anche come accompagnamento a primi piatti leggeri o antipasti delicati. In Italia, il Prosecco viene tradizionalmente consumato anche con il panettone, il dolce natalizio.