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Château Meyney

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Nel cuore della denominazione Saint-Estèphe, a circa metà strada tra i vigneti di Montrose e Calon Ségur, si trova Château Meyney, un nome che a Saint-Estèphe da decenni è sinonimo di costanza e che è sempre rimasto fedelmente lontano dalle tendenze della moda. Con 51 ettari di vigneti direttamente sulle rive della Gironda, Meyney è una delle più grandi tenute della denominazione e al contempo una delle più ricche di storia, in quanto risale al XVII secolo, molto prima che l’attuale gerarchia Bordeaux venisse stabilita.
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Château Meyney

33250 Pauillac
Quai Antoine Ferchaud
Francia

Tel. +33/556 59 00 40

L’intramontabile Saint-Estèphe con forza e carattere
Gli edifici, situati su una collina che domina la foce della Gironda, risalgono al monastero del Priorato dei Couleys, costruito nel 1662. Il terroir scelto dai monaci è degno di nota: Château Meyney è situato su un promontorio roccioso ghiaioso drenato in modo naturale verso la foce ed è in una posizione ideale. Un pendio ripido porta gradualmente il vigneto a un’altitudine di venti metri, migliorando il drenaggio naturale del terreno. Oltre alla ghiaia della Garonna, questo vigneto presenta una composizione rara per il Médoc: contiene infatti una vena di argilla blu spessa 3 metri. Questo fattore geologico è responsabile della caratteristica struttura vellutata dei vini, poiché le viti di Merlot si sentono particolarmente a proprio agio su questo sottosuolo. Un’altra particolarità è il microclima locale, dovuto alla vicinanza dell’estuario della Gironda: con la sua massa d’acqua, il fiume funge da regolatore naturale in caso di forti ondate di freddo e di calore, creando un terroir che non solo è generosamente esposto al sole, ma anche perfettamente ventilato.

Tradizione lungimirante: lo storico Petit Verdot e il percorso verso la certificazione biologica
Le viti hanno in media quasi 40 anni e sono suddivise in Cabernet Sauvignon (50%), Merlot (35%) e Petit Verdot (15%) – l’elevata percentuale di Petit Verdot è un’eredità storica e una grande rarità nel Médoc. A Château Meyney questo vitigno riveste un ruolo fondamentale già dagli anni ’20 e regala ai vini una dose extra di spezie, profondità e longevità. Altrettanto importanti sono i cambiamenti avviati circa un secolo fa e che hanno segnano l’inizio di una nuova era: nel 2021 a Château Meyney è iniziata la conversione della tenuta alla coltivazione biologica, con l’obiettivo di ottenere una prima annata certificata nel 2024.

Per chi ha pazienza: un Saint-Estèphe con profondità e potenziale
La caratteristica dello Château Meyney è una lunga macerazione sulle bucce, una procedura che intensifica l’estrazione degli aromi e conferisce ai vini una struttura densa e potente. Segue poi l’invecchiamento in barrique francesi, che vengono rinnovate annualmente fino al 40%: questa percentuale è sufficiente per conferire al vino raffinatezza e complessità, senza però prendere il sopravvento. Il risultato è un Saint-Estèphe dall’eleganza mascolina: un Bordeaux dell’antica scuola, solido e concentrato allo stadio giovanile, con aromi di frutta scura, note fumé e una vena speziata. Ma con il tempo si apre e sfoggia una pienezza quasi tipica del Pomerol, unita alla freschezza e alla precisione tipiche del Médoc.

 

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