- Fino a 23 %
2017 Château Haut-Bailly
Product Details
Descrizione
Maggiori Informazioni
Numero articolo
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0479817 |
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Valutazioni
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James Suckling 94–95/100 | Parker 94–96/100 | WeinWisser 18/20 |
Vegano
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Non specificato |
Varietà d'uva
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Cabernet Sauvignon: 60% Merlot: 32% Cabernet Franc: 4% Petit Verdot: 4% |
Appellation
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Grave |
Vol. alcolici
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13.0% |
Suggerimenti per il servizio
Suggerimenti per il servizio
Rubino-granato, porpora sul disco. Attacco delicato con un bouquet di frutta rossa, seguito da rovo, viola e tabacco. Al palato è elegante, leggermente astringente e muscoloso. I tannini sono maturi e l'acidità è morbida. Aromi di ribes rosso sul finale, fedele all'annata che segna un ritorno ai classici.
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Selezionato da Mövenpick Vini
Produttore

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Château Haut-Bailly
Di proprietà della famiglia dal 1955
Allo Château Haut-Bailly è l’affascinante Veronique Sanders a dirigere le operazioni. Il nome Sanders è legato alla fase più recente e migliore della lunga storia della tenuta. Il bisnonno di Veronique, Daniel, acquistò la proprietà nel 1955 e da allora è sempre stato un membro della famiglia a gestirla. Proprio per questo legame, per Véronique è una questione di cuore produrre qui il miglior vino possibile. Lo Château Haut-Bailly è sempre stato un cru particolarmente elegante, ma negli ultimi anni questo vino ha guadagnato ancora in qualità, è diventato più denso, più potente, con un equilibrio ancora migliore, pur conservando sempre il suo stile tradizionale. Un classico intramontabile tra i Grands Vins, che si è indubbiamente affermato nella prima fila dell’appellazione.
L’arte di rimanere fedeli a se stessi
Veronique paragona il suo approccio al lavoro di un orafo che, limando e modellando costantemente, fa emergere la bellezza di un diamante. Il tesoro più grande di Haut-Bailly sono i suoi vigneti, molti dei quali hanno quasi 100 anni. L’appezzamento principale si trova su una collina con preziosi terreni ghiaiosi; qui crescono viti nodose, prevalentemente Cabernet Sauvignon, mentre le viti di Merlot si trovano a loro agio soprattutto nei terreni argillosi più pianeggianti. La coltivazione e la lavorazione sostenibili sono una pratica consolidata da decenni. “I vermi sono ingegneri del suolo”, così il cantiniere Alex descrive in modo pittoresco la diversità del vivace biotopo del vigneto. La novità è l’edificio proprio accanto allo Château, dotato all’interno delle più moderne tecnologie per il raffreddamento, i percorsi sono brevi, dalla pressatura delicata allo sfruttamento della forza di gravità, tutto è orientato alla lavorazione delicata delle uve.
Regioni vinicole
