2018 Château de Fieuzal
Product Details
Descrizione
Maggiori Informazioni
Numero articolo
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0480118 |
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Valutazioni
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Jeb Dunnuck 93/100 | James Suckling 92–93/100 | Parker 91–93/100 |
Allevamento
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in barrique |
Viticoltura
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Tradizionale |
Vegano
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Non specificato |
Appellation
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Grave |
Vol. alcolici
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14.5% |
Suggerimenti per il servizio
Suggerimenti per il servizio
Colore rosso granato. Profumo intenso e dolce che ricorda i frutti di bosco, seguito da violette e tè ai frutti freddi e prugne rosse. Il palato è potente e teso, con una struttura tannica decisa. Finale complesso su aromi marcati di bacche rosse e mirtilli, combinati con mineralità di supporto e belle note di tabacco, andrà di bene in meglio!\" .
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Produttore

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Château de Fieuzal
Questo castello è dedicato alla viticoltura da oltre 400 anni. Fondata nel XVI secolo dalla famiglia Fieuzal, la tenuta ha finalmente ricevuto il nome di Fieuzal nel 1864, in riferimento a Lovely Fieuzal, l’ultimo discendente della famiglia fondatrice. Qui si vive come si creano i vini: radicati nella natura, ma con un approccio moderno che ci mantiene in costante movimento. Fieuzal è un luogo di riflessione, un luogo di lavoro, un luogo dove respirare e riposare. Lo Château de Fieuzal non è un nome molto conosciuto, ma è costante. È un’azienda vinicola per intenditori, un segreto ben custodito la cui fama continua a crescere. Chi ama Bordeaux troverà in Fieuzal un classico discreto che, anno dopo anno, sorprende con ambizione.
Nel XIX secolo, anche Fieuzal fu colpito dalla grande catastrofe della fillossera, che rese necessario un nuovo impianto, ma aprì anche nuove possibilità. Grazie in particolare alla famiglia Grin, allora proprietaria, Fieuzal ha conosciuto un boom qualitativo grazie a una progressiva modernizzazione, che ha valso ai vini rossi e bianchi della casa lo status di Grand Cru Classé de Graves nel 1959 - una rarità notevole, poiché solo pochi châteaux sono stati classificati in entrambi i colori. Fieuzal ha cambiato più volte proprietario nel corso degli anni, fino a quando nel 2021 è passato nelle mani degli imprenditori irlandesi Brenda e Lochlann Quinn. Dal 2006, Stephen Carrier, un enologo di grande esperienza nel Nuovo Mondo, lavora nella cantina e dal 2007 Hubert Boüard, un pilastro del mondo del vino, lo affianca come enologo. Stephen Carrier lavora instancabilmente per preservare tutti gli aspetti che caratterizzano il luogo. Test ed esperimenti vengono condotti costantemente in un’area separata della cantina per far progredire lo sviluppo. L’obiettivo è quello di sfruttare al meglio le risorse disponibili per ottenere un risultato perfetto in futuro.
Terreni aridi, aromi chiari: un carattere naturale
La tenuta si estende su 78 ettari, di cui 48 dedicati alla viticoltura. 39 ettari sono coltivati a vitigni rossi, 9 ettari a vitigni bianchi e 30 ettari sono dedicati al bosco e ai prati per preservare una biodiversità sostenibile. Dal 2016, la tenuta pratica un’agricoltura ragionata, ovvero una conversione biologica convenzionale, nell’ambito della quale i prodotti fitosanitari possono essere utilizzati solo in modo mirato e molto parsimonioso. Il terreno povero di ghiaia, che ha dato il nome alla denominazione Graves, permette ai vitigni tradizionalmente coltivati qui, Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot, di radicarsi in profondità. Grazie a un drenaggio ottimale, fornisce loro minerali e acqua, garantendo al contempo una potenza e una freschezza notevoli agli acini. Negli appezzamenti dove il terreno è più sabbioso, vengono coltivati in proporzioni equilibrate il Sauvignon Blanc aromatico e il Sémillon fondente. I ciottoli tipici di questa regione svolgono un’altra importante funzione, poiché immagazzinano la luce del sole durante il giorno per poi restituire lentamente il calore durante la notte, in modo che le viti beneficino di un microclima molto particolare e di temperature quasi costanti. Inoltre, la vicina Garonna, che alimenta la regione con aria calda e umida, funge da serbatoio di calore ideale. Il gusto eccezionale dei vini riflette fedelmente queste influenze naturali sui vigneti di età compresa tra i 30 e i 50 anni.
Rosso e bianco: due colori, uguale importanza
Il nuovo e moderno edificio di vinificazione è stato dotato di serbatoi in acciaio inossidabile a temperatura controllata, botti in cemento e barrique nuove per poter trattare le uve dei 74 appezzamenti in modo controllato e individuale. Per il tocco finale, l’equilibrio e la finezza, l’affinamento avviene per 12 mesi in botti di rovere francese e acacia, un metodo delicato che permette al vino di maturare lentamente ed esprimere autenticamente la diversità dei vigneti.
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