Tradizione con profondità: l’eredità di Henri Martin
Negli anni ’80, Henri Martin rilevò la tenuta, frammentata a causa della divisione ereditaria, dalla famiglia van den Busschen. Discendente di una famiglia di viticoltori radicata nel Médoc da oltre 300 anni e nipote del cantiniere di Gruaud-Larose, dedicò la sua vita alla viticoltura. Con precisione artigianale e profonda comprensione del terroir, riportò Château Saint-Pierre al suo antico splendore, un’eredità che oggi viene portata avanti da sua figlia Françoise Triaud, suo marito Jean-Louis e i nipoti Vanessa e Jean Triaud.
Un terroir ricco di storia: Saint-Julien nella sua forma più pura
Insieme a Château Gloria, Saint-Pierre è una delle tenute più importanti dei Domaines Martin. Il castello con il suo parco si trova nel cuore di Saint-Julien-Beychevelle, circondato da appezzamenti di Cabernet su terreni ghiaiosi e argillosi. Questi terreni particolari, attraversati da ghiaia Günz, argilla e sabbia, ospitano viti con un’età media impressionante di circa 60 anni. Di conseguenza, il vino è caratterizzato dal Cabernet, integrato da Merlot, Petit Verdot e Cabernet Franc: lineare, preciso, con aromi di bacche nere, legno di cedro e freschezza minerale.
Artigianalità e precisione: il segreto dei grandi vini
Con i suoi 17 ettari, Château Saint-Pierre è il più piccolo vigneto classificato di Saint-Julien e uno dei segreti meglio custoditi della denominazione. L’attenzione è rivolta all’autenticità, all’espressione del terroir e alla qualità artigianale. La vendemmia è completamente manuale, con un’attenta selezione intra-parcellare. La fermentazione e l’affinamento avvengono in modo tradizionale, con lieviti naturali e vinificazione a temperatura controllata in serbatoi di acciaio inossidabile. Dopo una pressatura delicata e una macerazione, il vino matura in botti di rovere francese, che gli conferiscono profondità, struttura ed equilibrio. Il risultato sono vini di grande carattere e di impressionante intensità, che entusiasmano sia i critici che gli appassionati.
Una nuova pietra miliare: un futuro sostenibile
L’annata 2024 segna una svolta: è la prima annata certificata biologica della tenuta. Anche per quanto riguarda l’allestimento e il confezionamento, Saint-Pierre punta sulla sostenibilità, rinunciando consapevolmente a rifiniture elaborate a favore di un’eleganza semplice e autentica. L’etichetta con le tre chiavi simboleggia l’interazione tra vigneto, cantina e castello e allo stesso tempo rimanda alla figura mitologica di Pietro, custode delle porte del paradiso, che introduce il cambiamento delle stagioni.